Paesesera 23/02/2013 (click here to link)
Fino al 7 marzo all'Hula Hoop l'esposizione con cui il pittore offre il suo sguardo sull'arte di Andrea Pazienza, concentrandosi sul fascino malefico di "Zanna". Simbolo della generazione del '77, come dice l'artista a Paese Sera: "E' un eroe spinto da un vuoto assoluto, e ci ricorda come sia facile avere atteggiamenti negativi se siamo alle prese con questo vuoto" DI ELENA PAPARELLI
Andrea Pazienza, tra "Il Vuoto e l’Azione". Quella che va in scena dal 22 febbraio fino al 7 marzo all'HulaHoop, il locale in zona Pigneto, è una retrospettiva molto particolare dedicata a "Paz". Particolare perché il pittore Mauro Sgarbi, per reinterpretare a modo suo l'arte di Pazienza, ha scelto per i suoi quadri un modello "ingombrante" quanto seduttivo, con tutto il fascino malefico del suo inconfondibile "naso a becco", marchio di fabbrica di storie "dure": Zanardi.
ZANNA, SIMBOLO DELLA GENERAZIONE DEL '77 - Il teppista biondo e dagli occhi azzurri, "Zanna" per gli amici è cattivissimo "come può esserlo un ripetitore Rai" (parola di Paz). Un collezionista di nefandezze fuori dallo spazio e dal tempo, eppure, come è stato detto, "simbolo della generazione del '77", ispiratore di sentimenti ambivalenti come sempre sono gli eroi negativi con vaste zone d'ombra inesplorate e misteriose. "Il personaggio ha superato l’autore - dirà Pazienza a proposito di Zanna - arrivato alle ultime due vignette mi sono accorto di aver giocato, forse, con un personaggio più grande di me. In modo tale da rendermi difficile spiegare le sue azioni". Se questo è vero, Mauro Sgarbi, appassionato all'opera di Andrea Pazienza fin da ragazzo, ha studiato l'opera di Paz in ogni particolare. E il personaggio Zanardi si è divertito a reinterpretarlo secondo punti di vista inediti. "Essenzialmente - ha detto Sgarbi a Paese Sera - è la prima volta che reinterpreto un personaggio creato da altri. Zanardi è un eroe negativo al cento per cento, spinto da un vuoto assoluto, che è poi mancanza di ideali e di valori. E ci ricorda come sia poi facile assumere atteggiamenti negativi quando siamo alle prese con questo vuoto".
SGARBI: "VUOTO, MA CON SPERANZA" - Se esista oggi un personaggio dei fumetti dotato dello stesso mix di cinismo e cattiveria di Zanna è presto detto. "Credo di no - commenta Sgarbi - Con Zanardi Pazienza ha voluto rappresentare il vuoto assoluto di una generazione. E oggi siamo alle prese con un vuoto ancora più grande. In un certo senso in questo vuoto io ho voluto dare una speranza. In uno dei miei quadri, per esempio, Zanardi è vestito da cavaliere medioevale, ritratto mentre sale una scalinata. Il mio, insomma, è stato insomma un tentativo di 'redimerlo', facendolo uscire dal male". Uno Zanardi in versione cavalleresca che ritrova se stesso, come uno Zanardi che curiosamente - in un altro quadro - viene accostato nientedimeno che al Marchese de Sade. Mauro Sgarbi, nato a Petaling-Jaya in Malaysia, da una famiglia di artisti italo francesi, si è dedicato nel tempo a molti linguaggi espressivi, dal disegno all'arte digitale: "Mi piace ricordare quello che diceva lo stesso Pazienza - conclude - e cioè che Zanardi non lo ha creato quanto lo ha scoperto". Da parte sua, anche Sgarbi ha continuato a scoprire uno dei personaggi più riusciti di Pazienza, che è rimasto "perché rappresenta un vuoto spirituale, ma pieno di cose".
di Elena Paparelli
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Mauro Sgarbi, presente anche l’anno scorso all’Alpheus, ed incurante delle frequenti esternazioni iterative del suo illustre omonimo (“Capra! Capra! Capra!”) si dedica a chiacchiere ben più costruttive mentre dipinge, forte delle certezze del suo messaggio ambientalista e cosmo-ecologico. Oltre a ripresentare il suo celebre lavoro con l’abbraccio olistico e panico di due alberi antropomorfizzati su un pianeta vergine, ha esposto anche un pezzo elaborato in estemporanea in una discoteca: su un suolo rosso abbozzato velocemente, omini stilizzati cugini di Keith Haring si danno ad una danza tribale ognuno con una pillola (vera) incollata sulla mano come materiale extra-pittorico, mentre nel cielo ventoso realizzato con pennellate flash le capsule bicolori solcano lo spazio enormi come astronavi venute a portare al “popolo della notte” una nuova sostanza psicotropa, capace magari di ridurre l’iperattività schizofrenica e a stimolare viceversa l’equilibrismo dialettico!, esempio a metà tra primitivismo cromnatico e concettualismo psichedelico alla Aldous Huxley, senza dimenticare il messaggio della recente pellicola “Limitless”. Dal vivo ha lavorato ad una scena degna di un “Mars attacks II”: un tizio tipo “Men in black” ma schierato con gli invasori, sfrutta il suo gigantismo per diffondere con una bombola ed un tubo erogatore le scie chimiche nocive che vengono in genere rilasciate nei cieli, purtroppo, dai jet militari. Queste striature, di cui pare che si mediti un utilizzo come arma bellica, vengono diffuse dal personaggio fino a rendere il cielo sopra alla scena tutt’un moto ondoso alquanto preoccupante. La tecnica ad acrilico consolidata e la verve ironica di Mauro gli hanno permesso di superare ogni incertezza sul cromatismo acido del cielo inquinato e di giungere ad una brillante soluzione: la denuncia pop-surreal-fumettistica delle potenzialità distruttive degli arsenali top secret sottratti alla nosrtra approvazione.
Marco Settembre 2011 (Martemagazine)
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“Mauro Sgarbi art works are enclosed in a surreal atmosphere and fairy tales at intervals, full of poetry. A “different” kind of painting which narrates about talking plants, ogres, fairys, of flowers which makes you lose your head. “Tales” in which the surreal and fantastic tone invites to dip into a worl where anything can happen. The music of the Totemin Sound Connection is born from digital machines, effects and electric melodies that changes and gets feeded by themselves. The mind could be stolen and pushed in to secret spaces by dreamlike and biting music that get coloured by snapshot ideas and unedited combinations. The merging between the fantasy painting of Mauro Sgarbi and the flighty musicality of the Totemic Sound Connection gives birth to a creative “rite” on the creativity and on the hearing level. The performace give life to four paintings and at four pieces of music based on the element of nature: fire, water, earth and air.”
Patrizio D’Amico 2010 (Lipford Togaci Association)
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“Mauro Sgarbi non crediamo sia un raccomandato di ferro del più collerico critico d’arte italiano, piuttosto è un “Art soldier”, come recita la scritta sul retro della sua maglietta da marine, che illustra con limpidezza di visione scenari forse di altri pianeti in cui gli alberi si abbracciano ed immense onde si inarcano tre volte più alte delle catene montuose mostrando la magnificenza di forze naturali e divine insieme, per catalizzare le quali quattro conigli si dispongono a quadrila-tero. In un altro esempio della sua produzione (pop)surrealista, una formica con le zampe pog-giate sui fianchi, osserva da sotto in su un grande albero che rappresenta il suo cammino nella fatica, ma anche un’autostrada verso un cielo azzurro di meraviglia, attraversato da nuvole di i-spirazione giapponese. Senso panico ed elementi fumettistici convivono anche nel pezzo a cui l’artista ha lavorato dal vivo: una matassa di raggi sinusoidali di energia, prima fredda e poi calda, forse la terminazione di una galassia, da cui un’astronave che trasporta sotto una cupola traspa-rente il Colosseo, simbolo della Storia del genere umano ma anche del sangue versato per co-struirla, si allontana per esportare verso l’infinito la cultura umana, si spera, non la sua inciviltà. L’artista ha studiato alla Scuola Romana del Fumetto e talvolta si esibisce del vivo in simbiosi con un gruppo di musica elettronica chiamato “Totemic Sound Connection”, e le loro improvvisazioni saranno come minimo “spaziali”!”
Marco Settembre 2010 (Martemagazine)
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"This artist doesn't miss technique and gestuality which distinguishes him for the particularity of the themes represented. Mauro Sgarbi, infact, joins a very good hand at a fervid immagination which makes his artworks quite striking. The chromatic vivacity and the clear contrast are without any doubt one of his pecularity togeather with a strong and steady sign. The use of ink and ecoline, besides the frequent pastel, brings his artwork close to the comics thecnique, thus, but also for the content represented, subjects that often get diped in a surreal ambientation to come back then toward more classic themes expressed trough the use of pencil and charcoal pencil."
Alessia Cervelli 2009 (Contemporary Art gallery "L'Epireo" in Rome)